Soundtrack: "The Brave and the Craven" - Vexillum & "Lamento Eroico" - Rhapsody Of Fire
Iniziavo a dimenticare come fosse fatta la mia camera.
Il suo odore, il ricordo delle ore spese al suo interno.
La forma del mio corpo sull'unica sedia del mio studio iniziava ad attenuarsi, piano piano divenendo sempre meno marcata.
La scrivania, tristemente e inaspettatamente in ordine, era l'esempio più lampate della mia assenza da diverso tempo.
Nel corso dell'ultimo mese sono stato per parecchio tempo lontano da quella che gli inglesi chiamano "house" e stavo iniziando a prenderci gusto. L'ultima settimana poi, in costante movimento tra Roma, Bologna e le stazioni ferroviarie di mezza Italia, mi ha chiaramente ribadito come il mio posto nel mondo non sia qui. In un'altra epoca, sicuramente, il mio sarebbe stato l'animo di un cavaliere errante.
Ma ora sono di nuovo tra queste mura e, sono felice di dirlo, per nulla triste. Consapevole, certo, di essere qui a tempo determinato, ma con le batterie nuovamente cariche di emozioni, sensazioni, esperienze, scatti. Tutte cose che mi permettono di resistere, di non mollare o impazzire, in attesa di realizzare il sogno di una vita.
Periodicamente, sento la necessità di fare un pieno di vita. La quotidianità mi uccide. L'abitudine è assuefazione, e sentirmi incastrato all'interno di un processo transitorio amplia il buco grosso che c'ho dentro.
Per questo ho bisogno, ogni tanto, di riempirlo quel buco. E proprio come Freccia, sono gli amici, l'amore di una vita, il continuo viaggiare, assistere a un concerto che hai aspettato una vita intera, la gioia di uno scatto che senti tuo o di un'emozione condivisa, a riempirmelo quel buco.
Ora mi ritrovo qui seduto davanti allo schermo, felice di essere tornato anche per potervi raccontare il carico di vita che ho fatto negli ultimi giorni. Il racconto della trasferta romano-bolognese sarà decisamente diverso da quello di Londra, ma spero possa piacervi ugualmente. Approfitto per ringraziare tutti voi che avete tanto apprezzato il resoconto del mio ritorno a casa oltremanica. I vostri complimenti mi hanno riempito di orgoglio! Ora prometto di recuperare tutti i vostri ultimi post e sdebitarmi con sinceri complimenti che so già meriterete per le vostre produzioni.
Un benvenuto anche ai nuovi lettori che hanno scoperto il mio piccolo spazio nel corso di questa settimana. E' per me un vero piacere!
Un ultimo saluto speciale a due persone che hanno contribuito in modo diverso ma ugualmente speciale a questo mio viaggio:
Chica, amica di blogger che ho avuto il piacere e l'onore di conoscere di persona in quel di Roma. Ti devo una colazione ragazza! ;)
E Turista di Mestiere, grazie alla quale ho pututo assistere alla splendida mostra fotografica I Colori del Mondo. Se potete, andateci. Merita davvero!
Chica, amica di blogger che ho avuto il piacere e l'onore di conoscere di persona in quel di Roma. Ti devo una colazione ragazza! ;)
E Turista di Mestiere, grazie alla quale ho pututo assistere alla splendida mostra fotografica I Colori del Mondo. Se potete, andateci. Merita davvero!
In attesa di deliziarvi (o tormentarvi, a seconda dei punti di vista) con i miei scatti romani e condividere con voi le emozioni degli ultimi giorni, vi lascio un piccolo regalo, un anticipo del tour visivo della Capitale. Questa è "Through Glass", e vede la partecipazione di Giulia, alias L'Odorosa Pantera. Lo dedico a te, splendida protagonista, e a tutti voi!
"I'm looking at you through the glass...
Don't know how much time has passed
Oh god it feels like forever
But no one ever tells you that forever
Feels like home sitting all alone inside your head..."
(Stone Sour)
Luogo: Piazza Colonna, Roma
Tempo: 23 Febbraio 2011
Soggetto: Giulia